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Cloud Computing: ritorno al futuro, anche nella Pubblica Amministrazione

Cloud Computing: ritorno al futuro, anche nella Pubblica Amministrazione

21/nov/2017

Il cloud computing cresce anche all’interno della Pubblica amministrazione, portando risparmi e maggiore rapidità.

“Un modello che consenta un accesso ubiquo, vantaggioso, on-demand a un insieme condiviso di risorse di calcolo configurabili (come reti, server, archivi, applicazioni e servizi) che possano essere rapidamente forniti e rilasciati con un minimo sforzo di gestione o interazione del provider di servizi”. Correva l’anno 2011 quando i due informatici statunitensi Peter Mell e Timothy Grance formulavano questa definizione di cloud computing ed erano già in nuce le enormi potenzialità di questo indirizzo tecnologico. Da allora, il ricorso a questo nuovo modello di architettura informatica si è fatto più frequente, sebbene non subito vertiginoso come taluni prevedevano. E’ accaduto progressivamente, man mano che l’ingegneria dei sistemi ha elaborato gli accorgimenti tecnologici necessari a mettere le Corporate sempre più al riparo da preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza. La strada è ancora lunga ma stando alla vera e propria fibrillazione che la Digital Transformation sta generando in tanti comparti produttivi e di servizi, non ultimo quello della Pubblica Amministrazione, oggi cresce la consapevolezza diffusa di essere alla vigilia di grandi cambiamenti, a pochi passi da un impatto delle tecnologie cloud sui processi gestionali e operativi che non pochi definiscono “disruptive” per tanti settori. Un “ritorno al futuro”: quello dell’industry 4.0.

 

Rapidità, funzionalità, risparmio

Del resto Mell e Grance l’avevano intuito. “Ubiquitous, convenient, on demand”: una soluzione in grado di generare risposte efficaci in modo continuo, funzionale, su richiesta. Una soluzione che, in presenza di consistenti quantità di servizi da assemblare e organizzare, può generare anche benefiche economie di scala: basti pensare, ad esempio, ai meccanismi virtuosi che possono essere innescati con architetture cloud ibride, dove il mix di operatività tra data center pubblico e privato può essere modulato in relazione alla quantità di attività da svolgere. E soprattutto, questo può avvenire in condizioni di continuità di servizio sempre più competitive: supportato da architetture di sviluppo basate su microservizi e da framework come il devops, che tiene conto degli aspetti di business legati ai servizi erogati, il cloud ha infatti garantito un miglioramento considerevole della business continuity. Da sottolineare è, inoltre, il potenziale contenimento dei costi che la tecnologia cloud è spesso in grado di configurare: condizione che può verificarsi proprio quando il volume di elaborazioni da esaudire da parte del sistema si fa più intenso e l’articolazione di data set da connettere è più complessa. Il cloud computing è in sostanza una soluzione informatica in cui competitività e convenienza dell’architettura possono essere obiettivi realmente raggiungibili. Ogni giorno di più, il cloud computing si sta dunque affermando come piattaforma abilitante all’innesco di progetti realmente innovativi nelle organizzazioni. Una grande opportunità, per tutti.

 

Il cloud cresce e la PA tiene il passo: Cloudify NoiPA

Secondo Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano, nel 2016 il mercato del Cloud in Italia ammontava a oltre 1,7 miliardi di euro, registrando dunque un aumento del 18% rispetto al 2015.  Siamo nel punto di svolta di una curva di crescita esponenziale? Probabilmente sì. Perché, nonostante il ritardo italiano nell’adozione della banda larga, è la rete stessa a conoscere una crescita inarrestabile, coinvolgendo ormai abitualmente tre italiani su quattro, nella quotidianità come al lavoro (XIV° Rapporto sulla Comunicazione del Censis). Il cloud cresce perché la rete raggiunge un numero sempre più alto di utenti e sempre più ampio è il ventaglio di servizi che attraverso la rete devono essere forniti. E la Pubblica Amministrazione italiana tiene il passo di questo cambiamento. Con Cloudify NoiPA è in costruzione un sistema unificato di gestione e amministrazione di tutto il personale pubblico italiano: circa 3,3 milioni di dipendenti distribuiti su oltre 10.000 amministrazioni, gestiti da una soluzione cloud scalabile, aggregata attraverso una tecnologia blockchain che ne garantisce sicurezza e affidabilità.

 

Conoscenza condivisa

Nel 2009, nel libro “Cloud Computing and SOA Convergence in Your Enterprise: A Step-by-Step Guide”, David Linthicum scriveva: "se pensi di aver già visto questo film, hai ragione: il cloud computing è basato sul modello di condivisione di tempo su cui ci siamo basati anni fa, prima che potessimo permetterci i nostri computer. L'idea è quella di condividere il potere di calcolo tra molte aziende e persone, riducendo così, a coloro che lo utilizzano, il costo di quel potere di calcolo. Il valore della quota di tempo e il valore fondamentale del cloud computing sono praticamente uguali, solo che le risorse in questi giorni sono migliori e più convenienti". Il cloud computing è quindi un grande processo secolare di conoscenza condivisa e anche la PA italiana fa la sua parte, immettendo nel sistema Paese risorse, competenze ed esperienze.

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