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L’Intelligenza artificiale nuova frontiera per la PA

L’Intelligenza artificiale nuova frontiera per la PA

05/giu/2018

Intelligenza artificiale al servizio dei cittadini, la pubblica amministrazione è pronta?

“Una scienza e un insieme di tecniche computazionali che vengono ispirate dal modo in cui gli esseri umani utilizzano il proprio sistema nervoso e il proprio corpo per sentire, imparare, ragionare e agire”, questa la definizione data dall’Università di Stanford a quella che, probabilmente, rappresenta la tecnologia più promettente del nostro tempo: l’intelligenza artificiale (IA).

 

Sotto forma di assistente vocale sugli smartphone o di suggerimenti riguardo film da vedere o oggetti da acquistare, l’intelligenza artificiale sta già cominciando ad entrare nella vita quotidiana delle persone. Le sue potenzialità sono tuttavia molto più ampie. L’IA è infatti destinata a rivestire un ruolo sempre più importante nella società e a cambiare radicalmente l’economia mondiale, sia per quanto riguarda il settore privato che per quanto riguarda il settore pubblico, tanto che alcuni Stati come gli Emirati Arabi Uniti hanno dedicato alla tematica un Ministero ad hoc.

 

Nell’ambito dei servizi pubblici, l’IA potrebbe, ad esempio, permettere di automatizzare processi ripetitivi o gestire efficacemente grandi quantità di dati, combinando informazioni da dataset diversi, valorizzando così l’immenso patrimonio informativo della PA.

Grazie a questa tecnologia, si potrebbero inoltre progettare assistenti didattici artificiali capaci di erogare formazione personalizzata ai dipendenti, migliorando la crescita professionale, la gestione delle carriere e l’organizzazione interna dei vari organismi del settore pubblico.

 

Ma la pubblica amministrazione italiana è pronta per questo cambiamento?

 

Nel settembre dello scorso anno, l’AgId, Agenzia nazionale per l’Italia digitale, ha creato una task force e un osservatorio per lo studio delle applicazioni dell’IA più adatte a semplificare la vita dei cittadini. Il lavoro svolto in questo periodo ha prodotto il Libro bianco: “L’Intelligenza Artificiale a servizio del cittadino”, il primo documento indirizzato alle Amministrazioni pubbliche che fornisce indicazioni su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’IA, limitandone criticità e aspetti problematici, per sviluppare servizi pubblici a misura di cittadino. All’investimento effettuato dall’AgID per la realizzazione di queste iniziative è stato affiancato un ulteriore iniezione di capitale 5 milioni di euro destinati allo sviluppo di progetti pilota per le Pubbliche amministrazioni che collaboreranno con l’Agenzia all’individuazione degli interventi.

 

In Italia gli sviluppi della tecnologia sono in una fase iniziale ma la Direzione dei Sistemi Informativi e dell’Innovazione del MEF è già coinvolta attivamente. Nell’ambito del nuovo progetto di ricerca internazionale PoSeID-on, ad esempio, la Direzione realizzerà una Dashboard per la protezione dei dati personali che, grazie a strumenti di machine learning, permetterà di monitorare i potenziali rischi per la privacy dei cittadini, in modo automatizzato e autonomo e di notificare agli utenti le possibili minacce, in tutte le occasioni in cui scambiano i loro dati.

 

Sull’intelligenza artificiale stanno lavorando anche altre amministrazioni pubbliche virtuose. Sono stati infatti già lanciati alcuni progetti in questo ambito da nord a sud: tra le iniziative principali troviamo, ad esempio, “Borbot”,  assistente virtuale del Museo Nazionale della Reggia di Caserta che utilizza algoritmi di machine learning per rispondere alle richieste degli utenti, e il progetto “Pierino”, piattaforma per l’analisi automatica dei dati linguistici che è stata utilizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione per analizzare i dati raccolti nella consultazione pubblica avviata con il piano “La buona scuola” e che ha permesso di processare e sintetizzare in meno di una settimana i 270mila commenti dei docenti.

 

La PA risponde quindi in maniera positiva alla nuova sfida e si pone, a dispetto delle aspettative, come traino alla trasformazione digitale del paese.

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