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Pubblicato il Decreto legge “misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”
27/ago/2020
Il pacchetto di misure per ampliare la digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione e semplificare la vita ai cittadini.
Il Decreto, pubblicato il 16 luglio scorso in Gazzetta Ufficiale, vuole favorire la diffusione di servizi pubblici in rete e semplificarne l’accesso da parte di cittadini e imprese.
Le norme, che definiscono regole chiare e scadenze da rispettare, hanno l’obiettivo di produrre una forte accelerazione nel processo di trasformazione digitale del Paese.
Vediamo nel dettaglio i punti più rilevanti per la PA e per i cittadini.
Solo SPID o Carte d’identità elettronica per accedere a tutti i servizi pubblici online
Entro il 28 febbraio 2021 tutti gli Enti pubblici e la Pubblica Amministrazione dovranno dismettere i propri sistemi di identificazione online e adottare esclusivamente l’identità digitale SPID e CIE (la Carta d’identità elettronica) per consentire ai cittadini di accedere ai servizi digitali. Resta ferma la possibilità di utilizzare credenziali diverse fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021.
Questa misura semplifica la fruizione dei servizi da parte dei cittadini e consente a Enti pubblici e amministrazioni di conseguire risparmi in quanto non dovranno più farsi carico di gestire i sistemi di rilascio e gestione delle identità dei rispettivi utenti.
Piattaforma digitale per la notifica degli atti della PA
Il decreto prevede anche l’avvio della piattaforma digitale unica per le notifiche di atti e provvedimenti della PA a cittadini e imprese. La raccomandata cartacea viene sostituita da una comunicazione digitale, con conseguente semplificazione per l’attività dell’amministrazione e risparmio di tempo per i cittadini che potranno avere la disponibilità dell’atto sul cellulare. Resta confermata, per i cittadini che non posseggono un domicilio digitale, la procedura di recapito attraverso posta ordinaria.
Verso il cloud nazionale
Il decreto prevede disposizioni volte a favorire la realizzazione di un cloud nazionale per tutelare l’autonomia tecnologica del Paese, mettere in sicurezza le infrastrutture digitali della Pubblica Amministrazione, garantire la qualità e la sicurezza dei dati e dei servizi digitali. Sfruttando economie di scala in termini di concentrazione della domanda di risorse e di infrastrutture, è possibile disporre di infrastrutture affidabili e sicure.
Viene introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni centrali di migrare i rispettivi Centri elaborazione dati (Ced), che non abbiano i requisiti di sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia, il cui sviluppo è promosso dalla Presidenza del Consiglio. In alternativa le amministrazioni centrali possono far migrare i loro servizi verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione che rispettino i requisiti stabiliti dall’Agid. Lo stesso obbligo viene previsto per le amministrazioni locali che sono tenute a trasferire i propri servizi nella infrastruttura promossa dalla Presidenza del Consiglio o in altra infrastruttura presente sul territorio e in possesso dei requisiti di sicurezza previsti. In alternativa le amministrazioni locali, come quelle centrali, possono trasferire i propri servizi digitali verso soluzioni cloud per la Pubblica Amministrazione, nel rispetto dei requisiti fissati dall’Agid.
Per conoscere nel dettaglio tutte le misure previste dal Decreto clicca qui
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